Skin Picking Disorder e disturbi affini

  1. Testimonianze di pazienti

    AvatarBy Centro Skin Picking il 17 Sep. 2014
     
    9 Comments   7,076 Views
    .
    silviahippi novembre 5th, 2009 12:12 ha detto: :
    sono anni che mi tortuto brufoli inesistenti sulla faccia, che scarcagno peli incarniti sulle gambe, e ore so anche cosa fare per risolvere il problema!
    ero così triste di non avere più psico cafè.
    e ora, il mio primo accesso al nuovo sito è stato illuminante…
    non credevo fosse possibile, ma hai superato te stessa!!
    l’articolo è ottimo, grazie giulietta!!!!

    giulia novembre 5th, 2009 23:17 ha detto: :
    Silvia tu sei troppo carina con me, mi fai montare la testa. :)
    Sono contenta che ci sei e sono tanto contenta che l’articolo ti è tornato utile.

    cipì marzo 3rd, 2010 13:05 ha detto: :
    Utilissimo grazie mille!:):):))))
    ci voleva!
    Mi ci ritrovo sfortunantamente:(

    angy dicembre 30th, 2010 21:02 ha detto: :
    Pure a me hai salvato la vita…. anzi la faccia O.O

    pazza marzo 1st, 2011 16:41 ha detto: :
    Tra tutte le ricerche fatte in materia questo è l’articolo nel quale ritrovo (purtroppo) descritto alla perfezione il mio problema..

    Finalmente qualcuno ne parla, io ci convivo da 15 anni, non so come abbia fatto a non suicidarmi.

    Ho provato a togliere specchi ma sono arrivata ad utilizzare qualsiasi superficie riflettente… un delirio, tanto forte e impellente quanto avvilente.

    Grazie per l’articolo.

    piero giugno 3rd, 2011 01:06 ha detto: :
    grazie, rivedo quello che succede a mia figlia, dopo il dermatologo andremo da un psicoterapeuta e speriamo che si riesca a risolvere il problema della mia signorina dodicenne.

    Piero

    Biba giugno 17th, 2011 20:11 ha detto: :
    Uffa, lo faccio anch’io… Lì per lì mi rilassa un sacco, ed è vero che si prova una specie di “incantamento” che induce calma. Però dopo mi sento in colpa da morire per come mi riduco la faccia (ma anche le braccia, il decolleté, la schiena fin dove arrivo e le gambe: sono strapiena di micro-cicatrici, non c’è una parte del mio corpo che si salvi da questa ferocia auto-inflitta). Il risultato è che mi crolla l’autostima e mi viene una forte voglia di purificazione: mi lavo, mi faccio lo scrub, cerco di cancellare i segni. Ma la pelle non ne può più, l’ho fatta diventare orribile. In più penso di essere anche afflitta da tricotillomania: ho i capelli lunghissimi, e non appena li ho sciolti passo il tempo a strapparmi le doppie punte nei momenti “morti” (e non desisto neppure davanti agli altri, tipo sull’autobus).
    Mi rendo conto che tutto ciò è collegato anche al mio rapporto “disordinato” col cibo: ci sono giorni che mangio di tutto e di più, senza controllo. Ho fatto una dieta ben riuscita un anno fa, ma sto ingrassando di nuovo: un delirio! Insomma, sembra che io non riesca a vivere nel giusto mezzo e senza esagerazioni: che avvilimento…

    Sara ottobre 13th, 2011 14:12 ha detto: :
    Non so davvero come ringraziarvi, so da tantissimi anni di avere questo disturbo e ad oggi l’ho già ridotto molto, però fa davvero piacere leggerne in giro, sapere di non essere i soli e potervi dare un nome. Ho cercato anche su altri siti, ma per ora questo articolo è il migliore che abbia letto, spiega il disturbo alla perfezione mi ci ritrovo completamente, non avrei proprio nulla da aggiungere!

    Martina maggio 13th, 2012 15:14 ha detto: :
    Purtroppo soffro di questo disturbo pure io, da anni!!
    La cosa che più mi ha lasciato “sconvolta” è che, nonostante io abbia questo problema sin dall’adolescenza, ne sono diventata consapevole solo un anno fa, ossia ben 13-14 anni dopo il suo esordio.
    Prima per me era normale e giusto: rompere la pelle, schiacciare brufoli inesistenti,fare uscire il sangue (e quindi causare delle croste inguardabili sul viso); solo quando mi sono accorta che questo comportamento era diventato una droga e che non avevo nessun controllo su di esso, ho preso atto di avere un disturbo.
    sconvolgente eh???? mi sto facendo aiutare da un terapeuta.. e ho avuto dei piccoli risultati ma ancora non sono guarita.. purtroppo mi ritrovo ancora con delle ferite sulla faccia senza nemmeno essermi resa conto di essermele create. Tutto ciò è assurdo ma reale.
    Questo articolo è perfetto, perchè descrive con una precisione eccellente tutto ciò che chi soffre di dermatillomania fa. Grazie per averlo pubblicato, è di grande aiuto, soprattutto per farci capire che non siamo soli.
    Martina

    silvia luglio 8th, 2012 12:34 ha detto: :
    Ecco qui il mio disturbo! Son sempre stata convinta che fosse un comportamento patologico, sebbene nessuno ne parlasse! Mi rendo conto solo ora che sin passati ben 14 anni dalle prime piccole cicatrici sulle gambe.. E sono pochi anni che tormento il mio viso… Fortunatamente é passato per radio il nome e il mio ragazzo mi ha fatto notare che sembrava il mio profilo .. Ma solo perché parlavano di compulsioni ad eliminare i brufoli del partner…. Lui non sa che le mie microcicatrici sono causate da me.. Era troppo umiliante dirglielo! Ma ora devo farlo!!! Deve aiutarmi a fermarmi!!!

    Fede agosto 7th, 2012 16:54 ha detto: :
    Eccomi qua! Anch’ io sono lieta, dopo almeno 17 anni di tormenti, di poter dare un nome al disturbo che mi affligge da così tanto tempo. La mia storia di auto-torture comincia molto tempo prima, più o meno all’età di soli 5 anni quando già mangiavo le unghie e mia madre mi minacciava dicendo di volermi portare da uno “strizzacervelli”; cosa che da piccola mi spaventava moltissimo. Dopo decine di rimedi di diverso tipo come smalti disgustosi e cerotti sulle dita, ho cominciato addirittura a fare di peggio mordendo la pelle attorno alle dita e facendo spesso uscire del sangue. Nonostante alti e bassi rimangono ancora evidenti le cicatrici delle quali mi vergogno moltissimo e non riuscendo a porre fine a questi terribili impulsi adesso, ho preso anche il vizio di eliminare brufoli su viso e braccia. Non so più cosa fare perchè c’è la consapevolezza da parte mia di ridurre il problema ma purtroppo è un impulso troppo incontenibile e se l’unica via di uscita potrebbe essere la psicoterapia prenderò in considerazione di muovermi in questa direzione quanto prima possibile.

    Fede

    mikara settembre 3rd, 2012 13:41 ha detto: :
    Anche io ho questo problema da ormai 10 anni. Negli ultimi 3 è quasi del tutto scomparso, ma ogni tanto ci ricado! Ieri sera, dopo una giornata noiosa in casa, sentivo un nervosismo sempre crescente. Mi capita a volte che il nervosismo si alle stelle, non mi calma nulla, andare a correre, sesso anche tante volte, cibo, qualsiasi cosa! Torturarmi il viso è il mio modo per dirmi di “darmi una calmata”: quando mi sento brutta infatti, a causa dei segni, mi calmo, non ho voglia di uscire e mi prendo una giornata di pausa. A volte penso che sia un modo con cui il mio corpo mi avverte che devo fermarmi. Oppure un modo in cui la paura prende il sopravvento: la paura di avvicinarmi troppo alla realizzazione dei miei sogni, agli altri, ai miei limiti…
    in ogni caso penso che qualsiasi disturbo del viso abbia a che fare con il confine tra noi e il mondo esterno, con la nostra immagine sociale. A volte la paura è più forte di tutto, e anche se noi vorremmo cambiare, qiesto gesto ci riporta indietro, al sicuro, coi piedi per terra, nella nostra zona di comfort dove non ci sono pericoli. Penso che queste paure si possano superare, io ce l’ho quasi fatta. Ormai capita una volta al mese. Un piccolo consiglio pratico: prendete un appuntamento al mese dall’estetista: sapendo che toglierà lei i punti neri, la voglia di levarli sarà minore. Sia perché si tratta solo di aspettare l’appuntamento x vedersi col viso pulito, sia perché se no si sprecherebbero i soldi! Funziona! Prendete sempre l’appuntamento successivo quando uscite dall’ultima seduta. Un abbraccio.

    Laura novembre 27th, 2012 17:42 ha detto: :
    ciao,

    io devo veramente ringraziare chi ha scritto questo articolo perchè è stato illuminante e mi ha fatto capire che avevo bisogno di aiuto !

    Da giugno vado da un terapista cognitivo comportamentale e ho ottenuto buoni risultati, sono fiduciosa e finalmente credi di avere la forza di uscirne !

    recentemente ho creato un gruppo di supporto su facebook, in italiano (faccio già parte di due gruppi in inglese, “dermatillomania awareness” e “dermatillomania support group”, vorrei condividere con voi le nostre esperienze e contribuire ad aiutare chi brancolava nel buoi come me.

    il gruppo è chiuso e non visibile da chi non ne fa parte, se vi fa piacere, scrivetemi che vi do il link per aggiungervi !

    in bocca al lupo a tutti.

    Cristina dicembre 11th, 2012 17:36 ha detto: :
    @Laura, mi farebbe piacere essere aggiunta a questo gruppo.
    Io ho quasi 17 anni e ho questo brutto vizio da quando ne avevo dodici… da bambina mi mangiavo anche le unghie, poi a 10 anni ho smesso perchè avevo una paura folle delle malattie, quindi pensare di portarmi tutti quei germi alla bocca mi faceva inorridire.
    Colpisco qualsiasi zona del mio corpo dove io abbia puntini o peli incarniti (quindi faccia, decolltè, schiena, gambe, a volte inguine) più le povere pellicine che stanno attorno alle unghie.
    Proprio oggi ho avuto un brutto “attacco”, ho provato dieci volte a smettere ma nulla, e il bello è che dovrei essere tranquillissima, oggi ho una festa, domani parto due giorni col mio ragazzo per vedere il concerto della mia band preferita, ma nulla da fare, gli “episodi” sono abbastanza indipendenti dal mio stato d’animo.
    Per “fortuna” non mi restano mai segni troppo visibili, almeno non nel viso. La cosa che più mi fa dannare è il tempo perso davanti allo specchio o sul letto, a volte anche seminuda, senza sentire il freddo o il sonno.

    E’ molto bello trovare articoli su questo disturbo in italiano, di solito sono quasi tutti in inglese; è “bello” leggere la testimonianza di altre persone che sono afflitte da esso, anche da più tempo di me.
    Penso sia importante soprattutto perchè quasi nessuno sa cosa sia, quindi ci si sente ancora più soli, mostruosi, stupidi perchè non si riesce a fermarsi… Io sono severa verso me stessa, a differenza di molte mie coetanee non uso quasi mai espressioni come “mi odio”, “sono cretina”, “sono brutta/grassa”, non penso di esserlo, ma sono tuttavia molto esigente, mi attenderei da me certi standard che poi non riesco mai a raggiungere.

    Ringrazio questa pagina per la possibilità di sfogo che mi ha concesso.



    Ampafla gennaio 15th, 2013 12:26 ha detto: :
    Laura come faccio a far parte del gruppo su fb? puoi darci il link?

    Ampafla gennaio 15th, 2013 12:44 ha detto: :
    Care lettrici, io ho 24 anni e ho sofferto di dermatillomania per più di 10 anni… è dura svegliarsi la mattina e vedersi allo specchio. E’ dura accettarsi e accettare la propria pelle imperfetta. E’ dura dover nascondersi dietro chili di trucco e perdere tempo tempo tempo a rovinarsi. Senza nessun aiuto. Ho sempre pensato che non ne sarei mai uscita che avrei fatto bene ad accettare “il vizio” che avevo… poi cercando su internet ho trovato questa pagina ed altre in inglese che hanno dato nome e un’identità a questa patologia che faceva parte di me.
    Grazie a un supporto valido ne sto uscendo… finalmente.
    Ho capito che la dermatillomania non sono io, è una malattia, e com’è venuta se ne può andare.
    Dovete solo crederci e capirvi, è una battaglia, ma si può vincere con il giusto aiuto.
    Sono ancora in terapia… ma oggi mi sento bene, e soprattutto non imperfetta ma “normale”, e mi piaccio così come sono. E’ da settembre che non mi sfascio completamente il viso! e da Novembre sono in terapia. Tengo sotto controllo la dermatillomania… a volte ci si lascia un pò andare è vero.. ma non bisogna demordere!
    Un in bocca al lupo a tutte!
    =)))

    Ampafla gennaio 15th, 2013 12:52 ha detto: :
    Aggiungo: Mi ero rassegnata a un volto pieno di cicatrici… oggi mi rendo conto.. che se non son io a guardarle. Non si notano… per fortuna, le persone notano lo sguardo, il sorriso… l’espressione. Ci guardano dalla testa ai piedi. Siamo noi che fissiamo le nostre imperfezioni, e ci convinciamo che gli altri le fissano. Io ho smesso di fissarmi… e gli occhi puntati su di me son spariti. Si può guarire.

    perla gennaio 19th, 2013 18:49 ha detto: :
    Avere una certezza dentro di me,da anni,e non sapere dare un nome ad una cosa che si vive giorno per giorno.
    Finalmente ho trovato quello che cercavo…
    La mia storia inizia circa 15 anni fa,anche di più…ora ho 32 anni,e per fortuna sto molto meglio.
    Mi scorticavo in viso con le unghie,con aghi,con pinze…era deprimente,ma allo stesso tempo,rilassante…non saprei come spiegarlo meglio.Ero arrivata dopo anni,al punto in cui avevo la faccia piena di piaghe sanguinanti,e quindi ho deciso di far qualcosa.Andai da un dermatologo che mi accennò al fatto che esisteva una malattia psicologica con caratterisctiche simili a quelle che riportavo io,(scoperta in america) mi disse anche che non era conosciuta qui in italia.dopo di lui andai da un altro dermatologo che mi curò per qualche anno,con successo direi.almeno per la parte estetica.Il primo giorno che andai da questo dermatologo gli accennai quello che mi aveva detto il primo medico,ma mi disse che non ne era a conoscienza…iniziai la cura tra alti e bassi..numerosi peeling per risolvere il risolvibile…eppure io sentivo dentro di me che quello non poteva essere solo un “vizio” o una mania..sentivo che era una patologia simile al disturbo ossessivo.compulsivo.Avendo poi studiato per anni psicologia,ero abbastanza informata su questi tipi di disturbi…Man mano che passava il tempo (un paio di anni) ero mogliorata esteticamente,sicuramente,e questo mi da anche l’input per non danneggiare il “lavoro” fatto…Nel frattempo ho sempre di più acquisito consapevolezza del disturbo..sapevo esattamente come mi sentivo,quando si scatenava,ma nonostante tutto,a volte ci ricadevo…Insomma,ho fatto un percorso di introspezione non indifferente…In questi anni ho avuto sempre il pallino di scoprire di cosa si trattasse,ma ogi volta che facevo delle ricerche su internet,non mi restituiva nulla di rilevante.Eppure mi sentivo che non era semplicemente un vizio il mio,ma poteva davvero trattarsi di una patologia psicologica-comportamentale.Ora ho trovato finalmente quello che cercavo…infatti ho poi scoperto che è stata diagnosticata negli stati uniti e che non ha una classificazione nel manuale dei disturbi comportamentali DMS-IV.Ora a distanza di anni dall’ultima seduta dal dermatologo sto molto meglio,e ci ricado ogni tanto,ma senza fare danni irreparabili,solo che non ho mai finito il percorso iniziato (dovrei fare un paio di trattamenti altri)…da qualche giorno ho ricontattato il mio medico per fissare un appuntamento…stavolta sono decisa a guarire completamete!!!

    Cristina gennaio 24th, 2013 18:04 ha detto: :
    Sono la stessa Cristina di qualche commento fa. E’ successo un’altra volta, oggi. Uffa. Credo che quando succede in momenti in cui sono abbastanza felice (tipo come lo ero fino a mezz’oretta fa), sia un mio modo inconscio per “punirmi” del fatto di essere felice. Voi credete di essere disabituate/i alla felicità? In che stato d’animo vi trovate perlopiù quando “succede”?



    Joey aprile 5th, 2013 17:41 ha detto: :
    Angosciato… Uno stato d’animo angosciato Sara… Mi ci rivedo alla perfezione fortunatamente il vizio di grattarmi sulla faccia è quasi andato via… ma sulla schiena ho un campo di battaglia… ho questo problema da 9 anni :3 avevo solo 8 anni quando mi è sorto sto problema.. e adexo a 17 ancora lotto..:3 Cmq questo articolo è perfetto… mi è stato di grande aiuto x capirmi meglio! grz :)


    tita maggio 5th, 2013 20:02 ha detto: :
    Per fortuna qualcuno che ha capito che questa è una malattia che incide sia sulla qualità della vita, sia sotto il profilo psicologico (oltre che fisico!) E’ un grande disagio mostrarsi in pubblico con escoriazioni sul viso che non si riescono a coprire. Purtroppo anche i dermatologici non sanno come affrontare il problema e ti lasciano sola senza alcun supporto. Anzi, a volte ti affliggono ancora di più, facendoti passare per la pazza che non sa gestire i propri impulsi!
    Ma il nostro bisogno di massacrarci il viso non è lo stesso di una persona a dieta che apre il frigorifero e si rimpinza di cibo? anche in questo caso il disagio è sia fisico che psicologico! Eppure di diete se ne sentono di tutti i tipi (giuste o sbagliate che siano), e invece del nostro problema non ne parla mai nessuno…Allora dovrebbero essere psicopatiche anche le persone che non riescono a seguire una dieta?
    Io ho 36 anni, soffro di acne lieve da circa 15 anni. Il problema è che da qualche anno che, oltre strizzare i brufoli, mi gratto anche le croste formando dei crateri sul viso che mi hanno già lasciato antiestetiche cicatrici. Il mio perfezionismo non mi aiuta…e quando mi vedo piena di chiazze rosse sul viso, mi deprimo e cerco di migliorare la pelle facendo poi solo danni! Utilizzo anche la pinzetta per le sopracciglia per togliere le pellicine secche che immancabilmente poi faccio sanguinare.
    Ormai mi sto isolando dal mondo per via di questo problema, a volte evito di uscire per non mostrare i miei disastri sul viso. Vi prego, dateci una mano…a volte sentirsi supportati, aiuta a farsi forza e a combattere contro questa malattia.



    Adele giugno 25th, 2013 16:30 ha detto: :
    Sono molto contenta di aver trovato un nome preciso al disturbo che mi affligge da ormai 4anni.
    Inizialmente mi avevano diagnosticato una forte dismorfofobia.
    Non vivo più , non ci riesco , perché per me uscire è diventato un inferno.
    Grazie a voi ricercatori , che spero riusciate poco a poco ad avanzare nella direzione della cura di quello che, a parer mio, è più di una fobia .
    Grazie davvero.

    Marta giugno 26th, 2013 13:55 ha detto: :
    Ho 16 anni, mi torturo la pelle da quando ero piccola.. Iniziando con il voler togliermi le croste sulle ginocchia a tutti i costi, traendone una sensazione di sollievo e compiacimento.
    Poi verso i 13-14 anni sono iniziati ad arrivare i primi brufoletti.
    Erano pochissimi, non si vedevano neanche! Ma io ero così ossessionata.. Non li lasciavo in pace un momento. Era una guerra persa, facevo solo danni maggiori.. un brufoletto sul mento lo facevo diventare una vera e propria ferita che per guarire ci metteva settimane.
    Questo problema mi ossessiona ancora oggi, metto chili di trucco, non riesco a guardare in faccia nessuno per la vergogna.. Quando credo che la mia faccia sia in condizioni pietose, do sempre buca agli amici.. Per paura di uscire.
    Mi sento così inadeguata! Guardo la pelle delle persone per strada e poi penso alla mia..
    Che schifo.
    La pelle è la cosa a cui penso di più in assoluto.. Vorrei poter uscire di casa senza trucco.. Vorrei essere normale.
    Non riesco a parlarne con nessuno, purtroppo.. Per la vergogna che mi assale ogni volta che cerco di dirlo a qualcuno di caro.
    Resto sola con il mio problema..

    Any luglio 1st, 2013 08:54 ha detto: :
    La mia esperienza è simile a quella di molti altri… Ho iniziato durante l’adolescenza, quando i primi brufoli facevano capolino sul viso, e mi hanno sempre fatto schifo, quindi iniziavo a schiacciarli-torturarli per mandarli via in fretta (il che è un paradosso, lo so, non per niente sono “malata di mente”!!!!!) Negli ultimi anni la situazione però è peggiorata… Forse perchè mi ritrovo spesso a casa da sola e ho più tempo per piazzarmi davanti allo specchio senza che qualcuno mi dica niente… In genere lo faccio quando sono arrabbiata con me stessa o frustrata, quando mi metto ad urlare come un’isterica contro i miei bambini e poi mi pento di averlo fatto, quando litigo con mio marito e mi dice cose sgradevoli, quando ripenso a certe parole che avrei voluto dire e non ci sono riuscita, quando ripenso a certe situazioni in cui mi sono sentita umiliata davanti ad amici o parenti, insomma ogniqualvolta mi commisero per la mia fondamentale debolezza, che mi blocca e mi impedisce di reagire di fronte a situazioni che non mi stanno bene! Altre volte lo faccio semplicemente perchè non so cosa fare…. Inizio a girare per casa e mi ritrovo, immancabilmente, davanti allo specchio a vedere se c’è qualcosa da schiacciare sulla mia faccia… In ogni caso, comunque, una volta che mi ritrovo davanti allo specchio, cado in una sorta di trance… Sono capace di stare lì anche mezz’ora senza rendermi conto del tempo che passa, la cosa mi rilassa e mi calma, al momento, ma poi, finita l’operazione e visti i risultati, lo stress e la rabbia tornano più forti di prima… E allora i casi sono due: o mi metto a piangere giurando che non mi toccherò mai più o mi sfogo con i miei bambini… Ricomincio a urlare loro addosso come un’isterica. Ecco, questa è la cosa che mi rattrista di più… Me la prendo con loro forse perchè sono gli unici più deboli di me, ma non è giusto…. A volte mi chiedo che infanzia sto dando loro, facendoli oggetto dei miei sfoghi di rabbia, e che adulti saranno con tutti gli errori che sto facendo da mamma?! E cosa sto insegnando loro, che mi vedono sempre davanti allo specchio con le mani sulla faccia?! Un giorno la piccolina, trovando una pinzetta per le sopracciglia, disse “é una cosa per la bua…” Quando penso a loro mi prende davvero un grosso sconforto… Per il resto, la mia vita sociale si affievolisce sempre più… Sono quasi sempre rinchiusa in casa, invento scuse per non incontrare gli amici con un viso deturpato, quando non ho altra scelta mi riempio di fondotinta, correttore e cipria, ma certe piaghe non le nascondi nemmeno così!!! Quasi nessuno mi dice niente (anche se, secondo me, lo pensano….) e quando qualcuno mi chiede cosa mi è successo in faccia, ecco che ricominciano le scuse… é colpa degli ormoni, ho le mestruazioni, ho mangiato qualcosa che mi ha provocato un’irritazione cutanea, mi sono ferita con un rovo e mi ha fatto infezione… Insomma un sacco di balle, anche assurde, e soprattutto tagliarla corta cambiando discorso!!!!! Parlarne agli altri è davvero troppo difficile, è una cosa di cui mi vergogno parecchio (a dir la verità non parlo mai di me stessa, in generale, di come mi sento o cosa provo, con gli altri)… L’unico che lo sa è mio marito, ma forse non si rende conto della gravità del problema, e comunque, non può farci molto visto che è un problema che devo risolvere innanzitutto io… L’unica cosa che fa è venire a cercarmi se “scompaio” per troppo tempo, e togliermi così da quel maledetto specchio!! Poverino, sto rovinando la vita pure a lui!! Comunque questa cosa mi sta condizionando la vita…. é un pensiero fisso, da quando mi sveglio a quando vado a letto, e tutti gli altri pensieri e le altre azioni si riorganizzano intorno a quello… Se ho un appuntamento inizio giorni o settimane prima a pensare se per quel giorno avrò un viso abbastanza pulito… Appena mi sveglio vado allo specchio a vedere com’è la situazione rispetto alla sera prima… Se sono in giro penso a quanto mi durerà il trucco e dove potrò eventualmente rifarlo… Se c’è il sole peggio che mai, mi si vedrà tutto!! Quando sono in giro penso solo al mio rientro a casa, quando potrò struccarmi e schiacciarmi quel brufolo che mi dà fastidio!!! Insomma, si può vivere così, pensando ogni minuto alla propria faccia deturpata?! Quando vedo una ragazza con una pelle liscia e uniforme penso sempre a cosa mi sono fatta!! Ormai ho cicatrici indelebili e non avrò mai più una bella pelle… ok, non pretendo di avere, a trent’anni, la pelle dei miei bambini, ma almeno un viso senza macchie, croste e piaghe… Soprattutto in estate, quando si esce di più e il fondotinta è abbastanza insopportabile!! Se non posso cancellare le cicatrici che ho in faccia mi piacerebbe almeno cancellare questo chiodo fisso, in modo da poter vivere, agire e pensare più liberamente e spontaneamente, senza dovermi preoccupare costantemente della mia brutta pelle e di quello che possono pensare gli altri mentre mi parlano o mi guardano… Guardo sempre le persone negli occhi, per “costringerle” a sostenere il mio sguardo, ma mi accorgo che a volte il loro occhio cade su quella enorme piaga che ho in mezzo alla fronte…. va bè, sono un caso disperato, come si dice in gergo!!! Vi ringrazio per la pazienza (se state ancora leggendo!!!) e vi saluto, ricordandovi che a mio personale parere, potreste modificare la lista delle risposte alla domanda del questionario cui accennavo all’inizio, inserendo letture, internet, o quant’altro… D’altra parte, con tutto il rispetto per la vostra professione, un sordo non ha bisogno della diagnosi di un otorino per capire che non ci sente!!

    Anna luglio 12th, 2013 10:09 ha detto: :
    Un mesetto fa mi sono imbattuta in un blog di una ragazza che rimandava al suo sito sul disturbo della Dermatillomania e leggendolo mi sono ritrovata in tanti comportamenti che assumo ormai da quando avevo 18-19 anni, accanendomi in parti più o meno diverse del corpo ( soffro un poco di acne sul viso e sulla schiena e quindi queste sono due zone su cui mi accanisco, ma alle volte l’ho fatto anche sulle gambe e sulle braccia).
    Ovvio mi ha reso felice sapere di non essere sola e di non ritenermi solo stupida o problematica per questo mio problema. Ho compilato online il suo questionario.
    Ecco non lo ritenevo un grosso problema coscientemente, ma in realtà mi rendo conto che lo è diventato più di quanto lo voglia ammettere, perchè mi condiziona in un modo o nell’altro benchè sia una persona socievole. Dopo aver letto le pagine di questo sito ho cercato di automonitorarmi, con una sorta di diario, che però devo dire di aver abbandonato. In effetti ha funzionato il controllarmi nel senso che per un po’ di tempo non mi sono toccata, ma come d’altra parte mi è già capitato di fare in passato, il controllarmi mi prende un sacco di tempo mentale, con un relativo successo iniziale e con le solite ricadute successive.
    Diciamo che mi ritrovo in tante descrizioni comportamentali circa le cause e ho un comportamento sia automatico che focalizzato a seconda dei momenti, per lo più però essendo una studentessa mi viene difficile non passare quel tanto tempo sulla sedia senza occupare le mani. Soffro anche di quei momenti in cui davanti allo specchio vado come in trance e mi provoca piacere farlo. Penso che emotivamente mi comporti un senso di controllo della situazione e lo faccio soprattutto quando certe situazioni mi sfuggono di mano o comunque non dipendono dalla mia capacità di gestione; oltre che per una sorta di punizione. Alle volte anche quando c’è un sovraccarico di input esterni, situazioni o persone, anche molto positivi, ma che comunque mi stressano nel senso che è come se fossero in eccesso e avrei voglia invece di poter dire dei no più drastici e non sempre dei si che mi portano ad essere esposta, e quindi lo faccio come sorta di abbrutimento di me stessa che mi porta ad isolarmi e a dire dei no e in qualche modo a stare a casa e riposarmi!
    Detto questo vorrei provare magari a comprarmi degli antistress con cui occupare le mani quando studio. Per darle un quadro completo, oltre alla pelle, quando sono particolarmente stressata o indecisa, tendo a toccarmi le orecchie ad accartocciarmele e dipende dai momenti ad accanirmici anche, una sorta di tricotillomania sulle orecchie.

    infelice59 agosto 8th, 2013 23:24 ha detto: :
    mi accorgo di essere nel gruppo di quelli che soffrono di questa malattia,ma cambia decisamente il posto. Non c’è nessuno che lo fa sotto i piedi e che abbia più di 50 anni?
    Sono quasi quattro anni che tutti i giorni tolgo un sacco di pelle sotto i piedi fino a quando non sanguinano; allora cominciano a bruciare e a farmi male, e ciò mi fa sentire in colpa perché ci sono ricaduta. Non riesco a smettere. Cerco poi di disinfettare e di usare creme e antibiotici.
    Tutto è iniziato dopo la separazione ed una grande sofferenza e il sentirmi sola. Infatti abito da sola anche se ho preso un cane e un po’ mi aiuta accarezzarlo. per togliere la pelle sotto i piedi tra l’altro devo fare un’acrobazia tale e sono talmente nervosa che mi fa male un muscolo della coscia.
    I piedi sono rovinati. Chiedo aiuto.
    Devo dire che prendo farmaci (efexor) per la depressione rivotril per l’ansia e il mal di testa di cui soffro.
    Possono aver contribuito a farmi nascere questa mania?

    Edited by Centro Skin Picking - 30/8/2015, 15:13
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  1. rag7519
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    Anch'io soffro dello stesso disturbo...ho iniziato a 15anni quando la mia pelle e' diventata da normale a grassa e impura.Colpa del testosterone....e delle ghiandole sebacee che subiscono una trasformazione e iniziano a funzionare troppo e male.Nessuna cura dermatologica puo' aiutare se non la pillola a base di estrogeni che per un maschietto non e' il massimo.Non bisogna drammatizzare troppo la compulsione perche' credo che anche l'uomo delle caverne,privo di specchi e che si ritrovi una spina nel piede tenti di togliersela.Infatti per me il comedone e' come una spina che punge e spesso fa anche male.Sulla schiena poi non ne parliamo.Chi dice che riesce a trattenersi dal togliersi delle spine dalla pelle o ha un autocontrollo esagerato o non sa di cosa stiamo parlando!Cmq consiglio di trovare il giusto compromesso tra la compulsione e l'autocontrollo.
    Un saluto a tutti e cercate di sdrammatizzare il problema perche' i problemi veramente seri sono altri!
     
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  2. sognaguarigione
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    Da sempre ne soffro. Ho avuto i miei bei guai, ma adesso, a 42 anni, mi sono conquistata una vita decente, cosa ho ancora da rimproverarmi/scorticarmi? Sarà sufficiente dire BASTA? O ancora una volta la maledizione di Zeno/Svevo?
    Vabbè, non costa niente e ci provo:
    BASTAAAAAAA!! VOGLIO LASCIARE RESPIRARE LA MIA PELLEEEE!!!
     
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  3. sognaguarigione
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    Sono stata in passato da psicologi. Nessuno ha considerato più di tanto la dermatillomania. Poco male, abbiamo affrontato "l'ansia" ed è tutto collegato. Ora non ho voglia di consultarli ancora. Sono aumentate le mie incombenze (meglio che veder aumentar le sofferenze 😉) e seguire una terapia darebbe ulteriori tensioni. So che sono una che si carica come un mulo. E come un mulo vado avanti. Proverò a fare piccole fermate e se riesco, ad alleggerire il carico.
     
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    Salve a tutti.
    Mi chiamo Silvia, ho 17 anni, molto probabilmente sono dermatillomane e volevo raccontarvi la mia esperienza, con lo scopo di scambiarci opinioni e pareri e conoscere gente come me: fa sempre piacere non sentirsi soli. Preferisco raccontarvi tutta la mia esperienza, compresi i sintomi e tutta la mentalità che ci sta dietro, anche per fornirvi un caso un po’ diverso dal solito, visto che non ho mai puntato tanto il viso, preferendo braccia e gambe.
    Il problema nacque nel lontano duemilaepoco (sono del 1997) in cui io ero una piccola bambina tenerosa e fanatica della perfezione. Già lo sono di mio; poi avevo e ho tuttora anche una madre fanatica del perfezionismo (pensate che la mia docente delle elementari ha dovuto dirle “per lei non si è mai abbastanza perfetti!” perché lei le aveva detto che io potevo fare di più nonostante avessi i voti massimi possibili), e non posso negare che la perfezione è sempre stata un po’ un gran problema per me. Nonostante infatti razionalmente sia convinta che non esista … beh, convincere l’inconscio è molto più complesso, specie quando le convinzioni ti vengono inculcate nella testa a sette/otto anni e manco sai che sta accadendo.
    In definitiva, già quando ero molto piccola (età delle elementari), passare il dito su una crosticina mi dava fastidio, in una pelle altrimenti liscia, e la toglievo. Una roba proprio automatica, ma in cui ponevo grande sforzo. Poi, purtroppo ho un odore della pelle che evidentemente alle zanzare piace molto, perché in un gruppo di persone senza antizanzare, sistematicamente, quelle piccole bastarde pungono me prima degli altri. Ho anche la pelle molto sensibile: mi si forma un ponfetto sulla pelle, molto pruriginoso, rosso e gonfio (anche se ovviamente dipende da quante punture ho in corpo e in quale punto della pelle), ogni volta che mi pungono. La formazione di ferite e della successiva crosta è quindi inevitabile, così come la mia reazione di toglierle. E poi si riformavano, e io le toglievo di nuovo. E poi si riformavano, e io di nuovo a toglierle. Questo accadeva spessissimo, quasi tutti i giorni: in qualsiasi circostanza della vita di una bambina in cui può capitare che lei si passi la mano sulla pelle degli arti, o se li guardi e noti una crosta.
    Dai e dai, il problema delle croste è diventato ingente: lasciavo macchie sulle lenzuola, le ferite si allargavano (e una grossa ferita attira l’attenzione e causa domande scomode, cosa che sicuramente saprete tutti), i cerotti e l’acqua ossigenata si sprecavano. Una volta ho persino grattato un neo perché sporgeva troppo, anche se i miei si sono subito allarmati perché è diventato strano, e quindi ho deciso di non grattarli più per non scatenare ulteriori reazioni così esagerate. Nel frattempo, succedevano cose nel mio inconscio di cui io non mi rendevo conto: un senso di soddisfazione tutte le volte in cui toglievo la crosta; una sensazione quasi di ammirazione verso la pelle nuova e sanguinolenta che si vedeva sotto la crosta; nuove sensazioni gustative (mi mettevo in bocca la crosta appena tolta e succhiavo via il sangue, un po’ per far sparire le tracce – meno macchie sulle lenzuola significavano meno rotture da parte dei miei – e un po’ perché davvero mi piacevano le sensazioni); andare in bagno a lavarmi i denti e pensare “dopo mi posso togliere quella crosta”, e tuttavia non resistere, iniziare a farlo e poi pensare “no, lo faccio dopo, non mi devo togliere il piacere” e poi vergognarmi, anche solo per un attimo, di averlo pensato; togliermele in automatico non appena passavo il dito sulla ferita, mentre magari leggevo un libro, e poi, se non riuscivo a togliermele, concentrarmi su di loro fino addirittura a smettere di leggere; passare le mezz’ore a grattarmi le croste nonostante avessi i compiti da fare … delle volte andavo addirittura a letto tardi perché, prima di andare a dormire, invece di leggere un libro, mi grattavo tutte le croste sulle gambe che riuscivo a trovare.
    I miei hanno incominciato a torturarmi tanto su questo problema, diventando davvero assillanti e senza assolutamente beccare il punto della situazione, peggiorando così le cose: “ma io lo so perché te le gratti, è perché sei nervosa!” sosteneva convinto mio padre, e via con le battutine stronze (e con me che pensavo – giustamente – che non mi capissero, ma nemmeno io capivo e quindi non potevo spiegarmelo, figurarsi spiegarlo a loro); “ma secondo me non te ne rendi conto, te lo dico che non te ne rendi conto” (e io invece non sapevo come spiegare che me ne rendevo conto eccome, lo facevo consapevolmente, non mi è mai capitato di accorgermene subito dopo, ma non capivo cosa mi spingesse tanto a farlo nonostante razionalmente fossi convinta – più o meno – che non fosse una cosa da fare); “ma non ti farà schifo crescere con tutte queste cicatrici sulla pelle? Poi vai al mare e non puoi mostrare le gambe!”, e blablabla.
    Ecco, io adoro il mare. Quindi questa frase in particolare mi ha causato un meccanismo di cui forse solo oggi mi sono resa conto: l’unico modo per convivere con qualcosa che ricopre completamente il tuo corpo e che gli altri non possono fare a meno di notare è credere che sia un pregio. Le vedevo come una sorta di bel mosaico che mi caratterizzava, forse. E quindi ora le trovo belle; e se qualcuno mi dice che sono brutte (il mio ragazzo, per esempio, che proprio di recente me lo ha detto), io scuoto la testa, alzo le spalle, ma non ci credo veramente. Ovviamente, però, vederle come un pregio non ha fatto altro che aumentare il mio desiderio di crearle, togliendomi però – e per fortuna, direi – la vergogna di andare in giro a mostrarle, perché le cicatrici e le croste non mi precludono nessuna attività sociale.
    E non solo: c’è un altro aspetto che purtroppo è saltato fuori. A forza di farlo, grattare le croste è diventata un’azione che mi piace fare. Qualcosa addirittura da pregustare, e da fare non a caso: innanzitutto bisogna avere delle unghie leggermente lunghe, magari non perfettamente curate e con gli estremi accuminati, da poter infilare sotto la crosta; poi bisogna infilare quella parte di unghia specifica, e non tutta, sotto la crosta, fino a sentirla aderente all’unghia; poi piegare il dito in modo particolare in modo che la presa non sfugga e la crosta venga via. Se l’azione è soddisfacente e la crosta è già abbastanza vecchia, viene via da sola, tutta e facilmente, lasciando sulla pelle un buco esattamente uguale alla forma della crosta appena tolta, e una meravigliosa, perfetta sfera di sangue rossissima verrà fuori dalla crosta appena grattata, che si potrà succhiare via o pulire per evitare che lasci macchie sulle lenzuola. Il sangue è anche buono da bere, ha un sapore tutto particolare. Le croste più giovani, invece, sono più difficili da grattare, perché sono più attaccate alla pelle e quindi vengono via con meno facilità, o a pezzi (spesso si ha proprio l’impressione di strapparsi la pelle se si toglie una crosta giovane) e sotto si vede una pelle sierosa e senza sangue, che ha il suo fascino ma che fa più male che altro. Posso considerarla come una bella sfida, ma più che altro è una gran rottura; per questo in genere metto l’acqua ossigenata su questo tipo di ferite dopo averle grattate: ho notato che diventano più crostose dopo che ho messo l’acqua ossigenata, e quindi poi toglierle diventa più facile e molto meno doloroso. Grattarsi le croste è insomma per me un’esperienza a tutto tondo, che coinvolge molti sensi: la vita, il tatto, l’olfatto, il gusto … in un certo qual modo, mi piace davvero. Mi dà piacere estetico: vedere il sangue che nasce, una pelle nuova sotto che solo ora si può vedere e che prima non c’era … tutti meccanismi mentali silenti dentro di me, che non hanno fatto altro che aumentare il problema.
    In quanto a smettere, sotto continue e assillanti pressioni dei miei, le ho provate tutte: ho preso un antistress, ho scarabocchiato i libri (dovete vedere certi libri di matematica …), ho pensato di essere un vampiro perché succhiavo il sangue delle ferite subito dopo aver tolto la crosta e mi piaceva il sapore … finché, con il peggioramento delle mie condizioni psicologiche, le croste stesse non sono diventate anche un modo per farmi male. Un modo per autolesionarmi.
    Infatti, a tutto ‘sto casino, si aggiunge infatti anche il problema non da sottovalutare che sono stata autolesionista. Non vi sto a spiegare il come e il perché è successo, anche perché non sono una psicologa e non saprei spiegarlo; ma il mio rapporto verso di esse è cambiato quando lo sono diventata. Infatti, se prima le grattavo con lentezza e dando importanza a tutto quel rito che vi ho descritto, progressivamente ho dato molto più peso al dolore che provavo grattandole, quindi le ho grattate con più energia, le ho allargate a forza e solo molto più tardi ho pensato di non dover necessariamente aspettare le punture di zanzara, ma anzi di poter ricorrere tranquillamente da sola alla nascita e formazione delle croste, grattandomi per esempio direttamente la pelle o usando coltellini o forbicine per tagliare le unghie; e in più mi sarei fatta pure del male, mi sarei distrutta e tutti i vari aspetti che, dal punto di vista di un’autolesionista, sono positivi.
    Ora ho 17 anni, ho smesso di tagliarmi ma sono ancora ricoperta di croste, che continuo a grattare, e ho la pelle formata da un mosaico irregolare di cicatrici. Non solo per me le croste sono un’imperfezione quando ci passo la mano sopra, ma le gratto anche per l’esperienza piacevole a cui sono legate, e soprattutto perché, dopotutto, ritengo che le cicatrici non siano niente di male. E magari una o due non lo sono per davvero; ma quando si parla del braccio abbronzato attraverso cui si vedono tantissimi pallini bianchi senza melanina, per alcuni possono essere davvero brutte.
    Il fatto è che non so come cambiare: ho paura che, se incominciassi davvero a convincermi che le cicatrici facciano schifo, tornerei a odiarmi e non andrei più al mare in pantaloncini corti o in costume, perché non mi sopporto. Ho un passato troppo volubile a questo tipo di pensieri per anche solo provare a rischiare di ricaderci, e ho troppa paura di farlo. Ma faccio fatica a trovare un modo diverso, a trovare una mentalità che mi dica di non grattarmele più; una frase, insomma, da continuarmi a ripetere che non faccia a botte con il mio inconscio. Qualcosa di cui non sono convinta solo razionalmente, ma anche intimamente, che combaci con tutte queste varie parti di cui il mio problema del grattarmi le croste è fatto. Sto in questi giorni, per la prima volta nella mia vita, elaborando una tecnica sistematica per evitare di torturarmele in continuazione e per guarire da quelle che ormai ho, ma non so se è quella giusta, perché la sto elaborando da sola o con l’aiuto del mio ragazzo (con i miei genitori non parlo molto, perché sia io che mia madre abbiamo dei pregiudizi l’una verso l’altra per cui è impossibile comunicare senza che ogni frase venga fraintesa, e non mi sento abbastanza in confidenza con loro per parlare di un problema di questo tipo: sarebbe come parlarne con un tizio incontrato sulla metropolitana che sta leggendo e ha le cuffie nelle orecchie). Ho paura, tanta paura. Sono contenta di aver scoperto dell’esistenza della dermatillomania e sono abbastanza sicura di avercela, perché riconosco tutto il mio meccanismo comportamentale nel modello cognitivo descritto nelle pagine di questo sito (in particolare nella tipologia di skin picking focalizzato); conoscere il problema è il primo passo per risolverlo. Purtroppo non è l’unico … ma agli altri ci arrivo con calma, e fortunatamente ora so di non essere sola, perché ho un ragazzo che mi ama e un sito che mi informa! Quindi grazie mille e mi raccomando, mantenetelo aggiornato!
     
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  5. Anna14
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    Ciao a tutti! Sono una ragazza di 19 anni e volevo condividere con voi la mia esperienza. Anche io soffro da diversi anni di dermatillomania e solo recentemente sono riuscita a confidarmi con qualcuno.. non ne potevo veramente più di soffrire in questo modo da sola, così qualche mese fa ho deciso di scrivere un messaggio a mio fratello che si trova tuttora all'estero. Ho scelto di parlarne con lui prima di tutto perché mi risultava relativamente facile scrivere e inviare un messaggio ad una persona che per di più è lontana, cosi come i suoi giudizi e le sue opinioni. Non è stato comunque facile, non lo è mai in questi casi. Però sono contenta di averlo fatto perché è stato un modo per sfogarmi e per trovare conforto. Inoltre mi ha dato la forza per parlarne con i miei genitori e poi anche con il mio ragazzo. Loro non sospettavano nulla perché sono sempre stata molto attenta a nascondere tutti i segni che mi procuro principalmente sulle spalle, braccia e seno. Loro mi hanno aiutato e mi aiutano moltissimo tuttavia non sono riuscita a smettere completamente. Io credo che parlarne con qualcuno sia il punto di partenza, il momento in cui prendi veramente atto del tuo problema e cerchi, o almeno provi a risolverlo. Ma mi sono resa conto che per quanto gli altri possano amarti e cercare di aiutarti in tutti i modi possibili, loro non hanno la bacchetta magica e non possono fare miracoli. Lotto ogni giorno per cercare di guarire ma so perfettamente che c'è ancora una parte di me che vuole e soprattutto che ha bisogno di questo comportamento. So che fino a quando non sarò io stessa a decidere di smettere le cose andranno avanti in questo modo, ma so anche che nei momenti peggiori avrò il sostegno di tutte queste persone, che anche se non sono riuscite a farmi smettere di sicuro riescono ogni giorno a farmi sentire importante e a darmi quella forza che mi serve per sollevarmi ogni volta che precipito nei miei momenti di crisi.
     
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  6. Marina Massone
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    Salve aiutatemi soffro di questo disturbo e vorrei solo un aiuto, una cura ...
     
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  7. Ilacar
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    Ciao a tutti,ormai saranno 8 anni che ho questo disturbo,ho iniziato quand ero alle medie quando mi è comparsa un acne abbastanza forte sulla schiena e sul petto,ho iniziato a martoriarmi su quelle zone e poi anche sul viso.Io adesso ho 19 anni,quand ero più piccola di sicuro non m immaginavo così a quest età,così insicura a causa soprattutto di questo problema di cui non conoscevo nemmeno l esistenza fino a circa due anni fa.Mi sembrava quasi di essere sola in questo,almeno io guardando i miei coetanei non ho mai trovato qualcuno con il mio problema,nessuno di loro preferisce non uscire per non mostrare la sua pelle o anche non svegliarsi la mattina per non vedere come si è ridotto appena passa davanti ad uno specchio.Io vorrei sentirmi un po più normale perchè insomma di socuro per tv non mostrano persone con questo tipo di problema,vorrei potei permettere certi tipi di vestiti senza preoccuparmi come fanno la magiorparte delle ragazze della mia età,vorrei non dover mettere necessariamente tutto quel fondotinta.L unico traguardo che ho raggounto è stato quello di non toccarmi la pelle per due mesi,ma poi purtroppo ho ricominciato in modo più aggressivo.Passo tanto tempo in bagno per questo problema e i miei genitori mi sgridano,mi rimproverano anche per quello che mi faccio ma questo mi fa sentire solo più frustrata perchè so che no dovrei farlo ma non riesco a smettere e già per questo mi sento abbastanza in colpa.Sono tanto contenta di non essere sola in questo.
     
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  8. je_ne_sais_pas_qui_je_suis
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    Ciao a tutti, soffro di dermatillomania da vent'anni, praticamente da quando ero poco più che bambina. Ho vissuto per anni nella frustrazione di credere di essere l'unica al mondo a non riuscire a controllarmi, mi sono sentita un mostro per molto tempo, fino a quando ho capito di che cosa si trattava e ho iniziato a uscirne. Mi ha aiutato molto il libro sulla dermatillomania di una dottoressa americana, si chiama Annette Pasternak e ora il suo libro è disponibile anche in italiano (cercate su Amazon: "Dermatillomania: la libertà di smettere"). Ho creato anche una pagina facebook perchè ho capito che abbiamo bisogno del sostegno reciproco per uscirne. Spero che qualcuna vorrà passare per condividere esperienze, soluzioni, storie di successo e di insuccesso. La pagina si chiama "Dermatillomania Italia". Baci a tutti, forza!
     
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  9. Deboral
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    Usciamo da questa cosa
     
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